Chiesa Parrocchiale Santa Maria Assunta
Da molti anni i nostri antenati si lagnavano di dover recarsi per le sacre funzioni fino a San Martino alla cappella di Santa Maria Assunta divenuta poi parrocchiale provvisoria, che era molto scomoda sia per la strada che qualche volta, specie d’inverno si rendeva troppo fangosa ed impraticabile. Si trovò finalmente un’area disponibile e adatta ove ora è posta la nostra chiesa maggiore ed acquistatala dai conti Mezzabarba di Pavia, si costruì verso il 1430 la nuova chiesa parrocchiale, tanto desiderata, in paese con una casa attigua a settentrione per il parroco e con un sagrato più del doppio dell’attuale che, come usavasi allora, era adibito a cimitero.
Questa chiesa, dedicata anch’essa a Santa Maria Assunta, non era per grandezza nemmeno la metà dell’attuale nostra chiesa prepositurale. Essa confinava a levante, dove aveva il coro, col giardino del palazzo Mezzabarba, abitato dal prevosto e dal canonico, a ponente colla via principale, che attraversa il paese, dopo il suo largo sagrato adibito a cimitero, a mezzogiorno colla Contrada Cortazza, ora ridotta in larghezza ed a settentrione colla casa del parroco.
Nel corso degli anni è stata ampliata e ristrutturata.
Oratorio di San Rocco
Collocato quasi al centro della piazza Risorgimento, fu costruito dopo il 1565 per volontà di San Carlo Borromeo dalla Confraternita dei Disciplini di Lacchiarella su un terreno donato dal Marchese Caravaggio, feudatario del tempo. La sua costruzione fu portata a termine verso la fine del 1500.
I Disciplini, che avevano uno statuto o una regola da osservare, si proponevano di esercitare la disciplina della milizia cristiana ad imitazione della vita di Cristo. La scuola dei Disciplini iniziò la propria attività il 6 giugno 1583. Comprendeva 65 confratelli ed era guidata da 8 “ufficiali”.
Solo nel 1700 la piccola chiesa assume l’aspetto architettonico caratterizzato da un semplice e policromo campanile. Importante all’interno, sulla parete di destra, il grande quadro ad olio raffigurante San Carlo Borromeo nell’atto di consegnare ai Disciplini di Lacchiarella la regola della loro Confraternita.
San Martino
La chiesa di San Martino è la prima chiesa sorta a Lacchiarella. Venne eretta attorno al 600 vicino al cimitero.
Nel 1050 venne edificata una nuova chiesa (Santa Maria Assunta) vicino a quella dedicata a San Martino e venne ampliata l’area cimiteriale.
Nel 1472 fu fondato il convento dai frati Francescani Amadeisti sotto il titolo della SS. Annunciazione di Maria Vergine. Il convento venne edificato sulla parrocchiale di Santa Maria Assunta. L’assetto dell’area rimane immutato fino al 1798.
Negli anni 1700 e 1708 la chiesa di San Martino rimase in abbandono, infestata dalla vegetazione. Nel 1708 il sac. Mario Corradi ordinò di ricostruirla con le elemosine dei fedeli.
Nel 1847 venne demolito il convento e rimase solo la chiesa di San Martino.
Nel 1980 ristrutturazione dell’intero edificio. Messa in opera di impianto di riscaldamento, restauro affreschi e porta di ingresso.
Santi Donato e Carpoforo di Casirate
L’attribuzione al XV secolo è da fonte presunta bibliografica.
L’edificio attuale è il risultato dell’ampliamento (anno 1805) di una chiesa risalente al periodo borromaico (1573) dedicata ai santi Donato e Carpoforo. All’interno si possono ammirare l’antico crocefisso ligneo, l’organo proveniente dalla chiesa di San Martino di Lacchiarella e le 6 colonne di marmo nero di cui si ignora l’origine.
Santa Maria ad Nives di Villamaggiore
Narra una leggenda popolare tramandata nel corso dei secoli che un caldo pomeriggio del 5 agosto 1480 una contadina di Villamaggiore, oggi frazione di Lacchiarella, allora semplicemente un raggruppamento di cascine, mentre attendeva ai lavori nei campi, ebbe una visione.
Vide una nube oscurare il sole e da quella nube scese un’abbondante nevicata.
In quello scenario, inspiegabile per il mese di agosto, si sprigionò dal cielo un raggio di luce e apparve la Madonna.
Fu costruita una chiesa in ricordo dell’evento prodigioso e le fu dato il nome di Santa Maria ad Nives.
Fonti:
Teodoro Cavallotti, Lacchiarella, Tipografia G.B. Sartori, 1939
Marco Bozzini, Lacchiarella, disegni, 2008
Comune di Lacchiarella, Quaderni Ciarlaschi di Brunello Maggiani
Comune di Lacchiarella, Memorie Storiche e Culture Locali di Federica Bortolotti, Grafiche Dessi 2002
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